Recensione

LIBRI NELLO ZAINO #1

Consigli di buone letture per l'estate da mettere nello zaino. In questa prima puntata quattro libri che stanno comodi nello zaino e a fine luglio altri ancora. E che l’estate sia lunga.

testo di Davide Torri

Photo by Glen Jackson on Unsplash
03/07/2021
10 min
Bella la tecnologia, ci aiuta ad avere vestiti asciutti, scarpe impermeabili, occhiali polarizzati e, soprattutto, uno zaino più leggero. Così possiamo metterci un libro. Da leggere mentre godiamo di un’aria frizzante e di un tempo prezioso: quello che ci dedichiamo.

EVA TOSCHI. PER LA MIA STRADA
Partire e rinascere in montagna

Il primo libro di Eva Toschi[1], giovane runner, alpinista, sciatrice, nata casualmente a Roma ma montanara almeno come un allevatore della Val d’Ultimo, è una storia on the road scritta con empatia e sincerità. Il titolo al libro – Per la mia strada – potrebbe sembrare come una sfida al lettore ma è, invece, un invito ad accompagnare l’autrice in una fase delicata della sua vita, quando laureata deve decidere in tempi stretti il futuro, salendo a bordo di un Ducato bianco che con Eva avrà una seconda vita a dir poco straordinaria. Il furgone non è un semplice ammasso di ferraglia fumante, anche se a volte accadrà, ma il primo amico e compagno di avventure per Eva: Maurone.

Un libro vero e leggero anche nei momenti più intensi e drammatici perché: La verità rende tutto più semplice, o forse è la semplicità a rendere tutto più vero.
Un diario di un viaggio, in parte orizzontale, in parte verticale e in parte in profondità.
Lunghi chilometri da un capo all’altro delle Alpi partendo da Briancon arrivando a Santa Caterina, con in mezzo la Val Masino[2], le Dolomiti del Brenta, le nevi (e le paillettes) di Livigno, il Monte Bianco e molto altro ancora.

È proprio il viaggio in profondità che rende speciale il racconto-confessione di Eva. Le pagine dove l’alpinista romana diventa per noi trasparente sono quelle che cuciono insieme le salite e le fatiche e sembrano rispondere alla filosofia di vita che esce dal libro: Nessuno basta a se stesso.
E se a Eva non bastano le tante amiche e amici[3] che l’accompagnano nelle pagine ecco che ci trascina con lei: questo libro è di tutte le persone che ho incontrato lungo la strada (…) ma soprattutto questo libro è tuo.
Eva arrampica, corre, scia guida, ama e piange e se volete sapere come e quando non avete scelta: leggete Per la mia strada. A bordo di un Ducato. Davanti a Luna Nascente. Con la famiglia che vi scegliete.

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[1] Eva non è un personaggio sconosciuto al popolo di altitudini.it, belli i suoi racconti, con uno ha pure vinto un’edizione del Blogger Contest, fulminanti le sue storie brevi, incisivo il suo blog e, proprio da qui, da questo suo bisogno di raccontare, di diventare una scrittrice conosciuta (che poi non è mica un peccato),  che nasce il suo libro.

[2] “La Val Masino è diventata il Nord della mia bussola.” così scrive Eva e il rapporto con questo granito perfetto è una linea rossa che caratterizza non solo le salite su vie dai nomi fantastici ma anche l’impegno sociale e politico – che ogni azione è politica quando gli altri ti osservano- messo in campo, ad esempio, proprio in questi giorni contro lo sfregio che la Valle sta subendo.

[3] Tra questi non va dimenticato Ombra, un cane (che) sembra una piccola iena maschio, color blue merle, chiamato con un nome da femmina in onore ai bicchieri di vino bianco che in Veneto hanno appunto questo nome.

Per la mia strada

Autore: Eva Toschi
Editore: HarperCollins, 2021
Pagine: 240
Prezzo di copertina: € 17,00

HarperCollins

Eva Toschi
Eva Toschi

ROSAGARDA
La vita di una piccola comunità alpestre

Esce in occasione dei cent’anni dalla nascita di Giorgio Orelli, scrittore, traduttore e soprattutto poeta svizzero in lingua italiana, un piccolo libro dal titolo Rosagarda[4] che, come si usa dire, dovrebbe essere letto obbligatoriamente da tutti quelli che vogliono scrivere racconti (compresi quelli che sono sulle nostre pagine online).

Rosagarda è una iniziativa editoriale che raccoglie tre racconti: Primavera a Rosagarda, Autunno a Rosagarda e La morte del gatto. Racconti che partono da lontano nel tempo quando i morti (che) erano vivi quando ero ragazzo. Primavera a Rosagarda ha avuto una prima stesura negli anni ‘60, poi rivisto nella prima metà degli anni ‘70 e di nuovo ampliato agli inizi del XXI secolo. Orelli era così: scriveva e riscriveva con una classica Lettera 22, un foglio dopo l’altro, un foglio sopra l’altro. Senza scomodare (comunque a ragione) Walter Benjamin, la scrittura di Orelli ha una prosa che non si presta a diventare romanzo, i suoi sono racconti, “storielle” come le definiva lui, non ci sono intrecci ma storie che rimandano a storie che rimandano, ancora, ad altre storie. Tutte con pari dignità: storie e personaggi. Pasquale e il suo cannocchiale quasi astronomico, pescato a un’asta fallimentare a Zurigo e le donne a cui ti afferreresti per tutto il tempo (…) del diluvio universale, Basilio, Zalèk, la zia Mafalda che da un paltò immenso (…) ne ha tirati fuori due per i figli maschi. E tutti gli altri.

E, sempre Benjamin, Orelli narratore, cantastorie, appartiene alla categoria di chi sa scrivere storielle perché è sempre rimasto negli stessi luoghi[5]: la sua scrittura è quella del poeta, poesie e racconti che percorrono sentieri e umori simili dove il poco che accade raccoglie il tanto della vita. In Rosagarda l’autore fonde le sue storie, i cacciatori, i contadini, i suoi parenti in una suite narrativa che è veramente un’opera musicale. Orelli ha scritto poesie perfette e accanto ci ha messo racconti, storielle, altrettanto perfetti perché con le sue parole scritte ci esorta, come la cappelletta votiva di Primavera a Rosagarda a non fare male a nessuno ed essere utili a tutti.

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[4] In effetti Rosagarda non è un paese vero e proprio ma è evidente che Orelli abbia ambientato i racconti presenti nel libro a Prato Levantina luogo che ha avuto un ruolo fondamentale nella vita del poeta.

[5] Benjamin divide i narratori in due grandi gruppi: gli storici-tradizionali “sedentari”, che hanno il proprio corrispettivo arcaico negli agricoltori sedentari, e i nomadi dai racconti esotici, che corrisponderebbero agli antichi mercanti navigatori. Sono due macro-categorie più o meno individuabili e soggette a contaminazioni reciproche.

Rosagarda

Autore: Giorgio Orelli
Editore: Edizioni Casagrande, 2021
Pagine: 120
Prezzo di copertina: € 18,00

Edizioni Casagrande

Giorgio Orelli
Giorgio Orelli

LA DISCESA INFINITA
Un mistero per Nanni Settembrini

Lo scrivo subito: non comprate i gialli[6] di Camanni. Non acquistate La discesa infinita se amate il sangue, le invenzioni e gli incastri perfetti degli scandinavi. Lasciate in libreria il testo del torinese prestato alla montagna se volete risolvere gli indovinelli arzigogolati degli anglosassoni. Ma anche no: toglietelo dallo scaffale dei gialli e avvicinatelo a quello dei bei romanzi europei e non sarà uno scandalo. Per le montagne e per le persone. E vedrete che lì ci starà comodo. E allora, allora sì che potrete acquistarlo.

Il nuovo romanzo, dai, chiamiamolo con il suo nome giusto, di Camanni/Settembrini[7] è un libro pieno di colori[8], un romanzo sull’amore vissuto dai protagonisti in due tempi: nel presente e nel passato. Una storia sulla compassione e sulla memoria dove i personaggi conoscono amori educati, amori obbligati, amori solitari, ma è la prima volta che nuotano in mare aperto.

La discesa infinita è il più torinese dei romanzi di Camanni e c’è tanto Pavese, non solo come citazioni: “erano dei vinti? Rassegnati?” “No, erano poveri ma forti, perché avevano la fede” “in che cosa?” “In tante cose: Dio, il progresso, il riscatto del dopoguerra. Forse la democrazia.”

Settembrini invecchia, oggi è un cacciatore pentito, della caccia e di quanto non ha potuto mettere nel suo carniere, e anche i personaggi che lo circondano acquistano una saggezza nei gesti e nelle parole che diventano sempre più rarefatti e pesate: Internet ha rovinato tutto, pensava da reazionario, una volta sognavamo ritagli di cielo adesso solo selfie e like sui social”. Attorno a Nanni/Enrico girano donne, amici, fantasmi e da un piccolo lembo di azzurro e un paio di scarponi[9] si avvierà uno dei romanzi più maturi che ha come protagonista la guida che si “avvicina(va) ogni giorno di più ai sessanta”.

Dentro c’è (anche) una quasi conversione del protagonista, o dell’autore, che scandisce il ritmo del romanzo con la preghiera popolare della novena natalizia che, per tornare alla torinesità della storia, fu eseguita – non credo nella forma usata da Camanni- per la prima volta in una casa di missionari vincenziani di Torino nel Natale del 1720.

Enrico non ha scritto un giallo ma la sorpresa imprevista che, poche volte, i gialli ci riservano c’è ed arriva puntuale. Perché l’infinito esiste, ma bisogna sporgersi.

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[6] Nel 1958 Friedrich Dürrenmatt scrisse Das Vesprechen (La promessa, 1958). Dopo quella data, grazie anche a Borges, Sciascia e Gadda -ognuno a suo modo- il giallo ha smesso di esistere.

[7] Conosco da anni l’autore e, come altri bravi scrittori prima di lui, il personaggio di Settembrini inizia ad essere, in senso buono, la sua scimmia sulle spalle.

[8] Certo manca il giallo ma troverete il bianco, il verde, il nero, il rosa, l’azzurro, il rosso. E l’elenco continua.

[9] Chissà se Settembrini è a conoscenza che quegli scarponi sono oggi diventati un’icona pop indossati da influencer per adolescenti pieni di brufoli e dalla testa vuota.

La discesa infinita

Autore: Enrico Camanni
Editore: Mondadori, 2021
Pagine: 288
Prezzo di copertina: € 17,00

Mondadori

Enrico Camanni e Gian Piero Motti
Enrico Camanni

MR. MOUNTAIN AND THE LITTLE GIRL
Perdersi per poi ritrovarsi piccoli di fronte alla natura

Una passeggiata in una valle giapponese. Lo sguardo si posa su piccoli dettagli, il fiato resta sospeso mentre la vegetazione avvolge ogni cosa, anche il cielo. Si attende la pioggia. Perdersi per poi ritrovarsi piccoli di fronte alla natura, o forse semplicemente cresciuti.

Come si racconta il rapporto fra uomo, o meglio, fra bambina e natura?

La scultrice e illustratrice Silvia Trappa decide di farlo in silenzio, senza parole, affidandosi unicamente alle immagini nelle tavole di Mr. Mountain and the little girl, un fumetto breve e muto ambientato nella valle giapponese di Mitake Shosenkyo, tradizionalmente luogo d’elezione per i giapponesi che vogliono contemplare la trasformazione della natura in autunno. Ma l’autunno in Mr. Mountain and the little girl è assente: la natura che incontriamo sfogliando le pagine del libro è una natura estiva, già esplosa e al culmine della sua grandezza.

Il lettore viene accompagnato da una bambina con gonna e ombrello rossi in una passeggiata che li porterà a incontrare e conoscere la montagna: Mr. Mountain, per l’appunto, che da vero (o vera?) coprotagonista non si accontenta di restare sullo sfondo come semplice paesaggio ma, passo dopo passo, si trasforma in presenza maestosa e immersiva, che riempie lo spazio delle pagine e avvolge la piccola protagonista, affiancandola nel suo percorso di crescita.

Lo stile di Silvia Trappa, artista che nella scultura riesce a fare sintesi tra la pulizia del segno tipicamente giapponese e il gusto occidentale per l’illustrazione, esprime perfettamente il contrasto tra uomo e natura, tra piccolo e grande, che è al centro del libro. Puntando l’attenzione di volta in volta su dettagli preziosi, come le monete infilate tra le rocce della montagna[10].

Mr. Mountain and the little girl non è solo la narrazione per immagini di una passeggiata; è la storia di una relazione, quella fra la bambina e il mondo selvatico, con tutti i cambiamenti che una relazione di questo tipo comporta. In un percorso che ci porta ad allargare i nostri orizzonti per farne un’esperienza da cui partire, senza aspettative o preconcetti, e riscoprirsi lungo la strada.

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[10] Nella valle di Mitake Shosenkyo, infatti, tra le fessure delle pareti rocciose che costeggiano il percorso verso la montagna è possibile scorgere miriadi di monete da uno yen. Queste sono lasciate dai viaggiatori come offerte ai Kami, spiriti che abitano quei luoghi; usanza riconducibile allo Shintoismo, che riconosce nella Natura le divinità del proprio culto.

Mr. Mountain and the little girl

Autore: Silvia Trappa
Editore: MalEdizioni, 2021
Pagine: 32
Dimensione: 15 x 21

Prezzo di copertina: € 6,00

MalEdizioni

Silvia Trappa
Davide Torri

Davide Torri

Insegnante di educazione fisica. Da diversi anni promuove iniziative dedicate alle terre alte (e anche alle montagne di mezzo). Ha prodotto documentari e spettacoli teatrali, organizzato convegni, incontri, mostre, costruito progetti di microeconomia alpina, pubblicato saggi e ricerche: il tutto dedicato alle montagne e alla gente che sopra ci vive (in pace). Collabora con altitudini da molto tempo.


Il mio blog | Scrivo su altitudini.it da molto tempo. Mi piace starci perché, nonostante sia virtuale, è un luogo dove la concretezza delle persone e delle montagne è sempre lì: da toccare.
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