Racconto

Montagne nel cuore

testo e foto di Jacopo Bertella

02/01/2019
5 min
logo blogger contest2018_ita_senza feccia
Dal 1914 Cortina era diventata la base degli italiani, la vita certamente continuava, i negozianti vendevano i loro prodotti ai soldati, invece che ai turisti, gli alberghi ospitavano ufficiali italiani.

Solo le montagne intorno erano rimaste immutate a guardia della valle d’Ampezzo.
Gli abitanti di Cortina attendevano, sentendosi abbandonati e soli, così come i soldati che erano dovuti partire per la guerra sotto l’impero d’Austria e Ungheria. Erano passati ormai molti mesi da quando Bepi e gli altri erano partiti per la guerra; la moglie andava in chiesa a pregare e poi si chiudeva in un silenzio di meditazione e sofferenza. Era convinta in cuor suo che l’amato Bepi fosse in salute e che grazie al Signore, il buon raccolto e i positivi lavori agricoli potessero darle una minima serenità in questo difficile momento. Il figliolo cresceva bene e bisognava adattarsi alla nuova situazione senza disperarsi.

Si udiva in lontananza il rimbombo continuo dell’artiglieria, il crepitare delle mitragliatrici; ogni momento poteva significare la morte di qualche soldato, ma cercava di non pensare per avere più forza ed essere più tranquilla, per quanto fosse possibile in un atroce momento come quello.
L’inverno era giunto e la neve ricopriva di un magico e silenzioso manto tutta Cortina e la vallata circostante. Una mattina Rosa, così si chiamava la moglie di Bepi, sentì bussare alla porta di casa; si trovò davanti un vecchio amico del marito, loro ospite in tempo di pace che era stato destinato dal comando italiano in zona. Dopo un atteggiamento quasi ostile della donna, il tenente Ferri disse che si sarebbe interessato per avere notizie del marito. Rosa, rincuorata, si recò nella stanzetta del bambino con animo aperto e tranquillizzato, il piccolo aveva il pollice in bocca e quando la vide fece un sorriso. Le si aprì il cuore.

Il tenente Ferri venne accolto in alloggio e Rosa notò da subito che l’attendente dell’ufficiale, si dava un gran da fare per sistemare le cose e levarle i lavori più faticosi e pesanti; finalmente un momento di piacevole tranquillità dopo tante sofferenze. Dopo qualche tempo, il tenente Ferri comunicò che doveva lasciare l’alloggio per un po’ di tempo perché era stato destinato in prima linea.
Era di nuovo inverno, un inverno senza fine, ostinato, un duro inverno che tutto possedeva ed abbracciava senza lasciare una minima speranza. La valanga si era staccata, là in alto; la massa nevosa  rotolava nel canalone e travolse una ventina di soldati, che stavano portando viveri e pasti caldi nelle marmitte, ai soldati di prima linea. La morte bianca aveva ancora una volta levato la vita a quei giovani forti e coraggiosi.

Una mattina molto fredda e col cielo tersissimo, Bepi venne mandato in osservazione su in alto nella montagna; da lì col binocolo oltre alle postazioni italiane, vide anche Cortina, le vie, le persone che si muovevano, il tetto di casa sua. Rivolgendosi al suo compagno di pattuglia, gli passò il binocolo e gli confidò, dobbiamo trovare il modo di andare giù, nel paese a salutare la moglie ed abbracciare il bimbo che non aveva ancora visto per colpa della guerra.
Si rivolse all’amico e lo vide riverso con un rivolo di sangue che gli scendeva dalla tempia, gli occhi sbarrati al cielo! Una sorda disperazione si impossessò di lui, affranto, il desiderio di rivedere i suoi cari, a qualsiasi costo.

Sulle montagne imperversava una tormenta di neve, proprio il tempo che Bepi stava attendendo da giorni. Strisciò fino ai reticolati, con difficoltà li superò, scese la fiancata ripida del monte con movimenti agili e sicuri, saltò nella massa della neve, lasciandosi trascinare a valle e poi via veloce e silenzioso. Giunse sopra Pocol, lasciò dietro di sé le baite più in basso e riuscì ad arrivare al paese, ora doveva stare ancora più attento. In lontananza la finestra di casa, illuminata, spandeva la luce sulla strada; in breve arrivò all’uscio di casa, era accostato e nel mentre valutava la situazione la moglie uscì per recarsi nella stalla, lui si fece riconoscere, ma lei turbata quasi si mise ad urlare. La calmò ed abbracciò, di corsa andò con Rosa nella cameretta del piccolo, addormentato, lo sollevò, lo baciò, baciò la consorte e via, veloce come era arrivato, tornò sui suoi passi. Aveva fatto ciò che desiderava di più, ma non poteva abbandonare i sui camerati ed amici e tornò nelle trincee!

Passano gli anni, il turismo sempre più ha invaso benevolmente questi luoghi e queste montagne; due scalatori discendono dalla Forcella dei Bos, sotto le ripide pareti delle Tofane, i due hanno molti ricordi comuni di questi posti, anni prima, sotto ferro e fuoco. Tacciono e guardano intorno, assaporando la grandiosità e la bellezza illimitata di queste montagne, scorrono nei loro occhi tremende immagini di guerra, il terribile “sentiero nero” per antonomasia. «Sai caro amico» dice Ferri a Bepi, «gli uomini passano ma le montagne grandiose e possenti, restano in eterno!»

Questo, un racconto che conservo in me da anni, da quando molto piccolo, con passo incerto e qualche timore ho incominciato, con grande entusiasmo, a seguire i miei, nelle loro escursioni, in montagna; anche nella vita ho trovato poi abitudine nel valutare con attenzione e saggezza i vari passaggi e le varie scelte da interpretare.

Jacopo Bertella

Un rapporto totale, sviluppatosi negli anni quello che mi ha sempre legato alla montagna. Estati ed inverni, fin dall'infanzia mi hanno piacevolmente accudito e cullato tra sole, neve, vento. Albe e tramonti nei loro audaci colori mi hanno entusiasmato ed indirizzato verso la passione fotografica e la scrittura. Laurea in Scienze Politiche, Master RCS in Media end Communication, collaborazioni con magazins e riviste, rivelano il proseguimento di questa passione nata anni fa.


Link al blog

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Esplora altre storie

Le vene di alabastro giallo che marezzano le pareti e sprofondano nelle acque scure... Le vene di alabastro giallo che marezzano le pareti e sprofondano nelle acque scure hanno una bellezza ipnotica. Attendo in basso il mio compagno...

Cento giorni di solitudine, a tu per tu con la montagna, con le sue... Cento giorni di solitudine, a tu per tu con la montagna, con le sue regole, i suoi segreti. Lontani dai frastuoni e dalle frette...

Il desiderio di un bambino. Le paure di un adulto. Affrontare una cima trasforma il... Il desiderio di un bambino. Le paure di un adulto. Affrontare una cima trasforma il nostro essere?...

Cos’hanno dunque in comune una montagna alta 8843 metri, Venezia, 451 gradi Fahrenheit, Sir... Cos’hanno dunque in comune una montagna alta 8843 metri, Venezia, 451 gradi Fahrenheit, Sir Hillary e Tenzing lo sherpa, Montag, le calli, i canali...

Un breve racconto per testi ed immagini vuole in qualche modo tracciare una sottile... Un breve racconto per testi ed immagini vuole in qualche modo tracciare una sottile linea rossa tra il muoversi degli umani e quello della...

RACCONTO DI AVVENTURE IPOGEE NON CONSISTENTI E ONIRICAMENTE NECESSARIE... RACCONTO DI AVVENTURE IPOGEE NON CONSISTENTI E ONIRICAMENTE NECESSARIE...

Esistono montagne fatte di vuoto. Al posto di ergersi in altezza, si inoltrano in profondità.... Esistono montagne fatte di vuoto. Al posto di ergersi in altezza, si inoltrano in profondità. Funzionano da varchi: attraversandoli si scopre con stupore che avvicinarsi...

«Giovanotti piangete piangete / han tagliato i miei lunghi capelli / eran biondi eran... «Giovanotti piangete piangete / han tagliato i miei lunghi capelli / eran biondi eran ricci eran belli / giovanotti piangete con me»...

Un tour unico, diverso, dove la musica è connessa alla natura e il pubblico... Un tour unico, diverso, dove la musica è connessa alla natura e il pubblico è invitato a camminare e scoprire dei luoghi, come parte...

Luciano de Dominicis non si definirebbe mai un esploratore. Eppure nel 2016 ha partecipato a... Luciano de Dominicis non si definirebbe mai un esploratore. Eppure nel 2016 ha partecipato a un coraggioso progetto di mappatura del territorio. I sentieri percorsi da...