Recensione

La notte fra i due inverni

testo di Ledo Stefanini

19/01/2020
1,30 min
Che un redattore di guide di viaggi avventurosi e di resoconti fotografici di percorsi nella wilderness finisca per scrivere un romanzo, è cosa che ci si deve aspettare,

anche se il passaggio non è privo di pericoli, come stanno a dimostrare tante fortune alpinistico-letterarie durate l’éspace d’un matin.

Il fatto è che non è possibile parlare di alpinismo se non parlando del milieu culturale di cui è espressione. Ha precedenti illustri “La notte fra due inverni”, il bel romanzo di Alberto Sciamplicotti recentemente edito da Alpine Studio. Allo scopo di penetrarne l’ispirazione, consigliamo di far precedere la lettura con l’ascolto (attento) della “Bohème” di Puccini. Basterebbe il primo atto a manifestare lo spirito di ruvida amicizia che lega un gruppo di giovani, uniti dalla miseria e dalla volontà di essere sale e lievito di una società borghese crudele e corrotta.

Così sono i ragazzi di Sciamplicotti: squattrinati, delusi e tuttavia portatori di valori alti come l’amore e l’amicizia. Come nel melodramma di Puccini, la tragedia irrompe improvvisamente nell’attività alpinistica, ingenuamente  considerata alla stregua di un gioco, portando la consapevolezza dell’irreparabilità di un evento luttuoso e dell’illusorietà di tutte le mappe esistenziali.

Ma consigliamo al lettore anche di andare a sfogliare un vecchio romanzo di alpinismo degli anni ’70: “Le mani dure” di Rolly Marchi. Nella “Notte” sono diversi l’ambiente (l’Appennino in luogo delle Dolomiti), il tempo (l’attualità invece del dopoguerra) e la lingua stessa (il romanesco invece del trentino); ciò che è immutato è lo spirito. Si esce dai due romanzi come da un bivacco imprevisto in montagna quando, dopo una notte trascorsa fra brividi di freddo, in un ambiente che non si riconosce più, si scorgono le cime più alte illuminarsi progressivamente, annuncio del ritorno della luce e del recupero di senso dell’alpinismo come epifania della fatica del vivere.

La notte fra i due inverni

Autore: Alberto Sciamplicotti
Editore: Alpine Studio, Portogruaro (VE), 2019
Pagine: 170
Prezzo di copertina: € 15

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Ledo Stefanini

Docente di fisica all'Università di Pavia (sede di Mantova), studioso di storia dell'alpinismo.


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