Racconto

5 OTTOBRE 1965

"Pareva Mufasa, il Re Leone, che sovrastava dall'alto il suo Regno e d'istinto mi avvicinai."

testo e foto di Marco Cassol  / Santa Giustina (BL)

24/10/2020
1 min
All’apparenza era la sera di un giorno qualunque, contraddistinto da una sequenza di numeri multipli: 5–10–20.

In Val Belluna le montagne a nord, dietro le mie spalle, erano avvolte da una lenta danza di nuvole sornione che non lasciavano scoprire l’orizzonte.
Nel fondovalle le nuvole erano più rade e da esse filtrava il luccichio delle stelle. Com’è solito dei cieli autunnali, mi apparve la luminosa costellazione di Cassiopea con le sue cinque stelle a comporre una M, come la prima lettera del mio nome. Decisi in quegli attimi, d’istinto, come mi capita a volte quando un richiamo interiore mi assale, di salire in auto e dirigermi in un qualche luogo, in alto, dove poter respirare e risentire in me la leggerezza degli anni trascorsi.

Salii al passo San Boldo dove un agevole sentiero mi condusse sulle alte creste del Crodon e poi giù al bivacco dei Loff, dove osservai l’infinito nella striscia di luci all’orizzonte. Percepii una musica flebile, come se scorresse in un pentagramma su cui passava la mia vita, scritta sulle colorate note dei giorni allegri o su quelle alte e basse a segnare il solco dei giorni sempre uguali e con le chiavi di violino pronte a riaprire ogni giorno che seguiva.

Accesi la mia frontale per non inciampare e davanti a me compare, su una parete di roccia, la sagoma di una figura che mi fermai ad osservare.
Pareva Mufasa, il Re Leone, che sovrastava dall’alto il suo Regno e d’istinto mi avvicinai. La differenza di statura mi fece sentire Simba, il piccolo leoncino e così mi sedetti vicino alla parete ad ascoltare il Re e i suoi racconti del tempo che scorre.
Poi, d’un tratto, la magia si interruppe con lo squillo del telefono che tenevo in tasca. Nella piccola luce dello schermo un messaggio di poche parole: “Tanti Auguri, Marco!” E sono 55.

Marco Cassol

Marco Cassol

Frequentatore delle montagne che mi circondano adattandomi alle stagioni e alle possibilità che la natura mi offre.


Link al blog

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Esplora altre storie

"Poi vedremo cosa rimarrà del bosco laggiù, dell’orso, del lupo, e sì, anche dell’uomo.... "Poi vedremo cosa rimarrà del bosco laggiù, dell’orso, del lupo, e sì, anche dell’uomo. Dai, dio ammettilo, hai sbagliato a fidarti di quello" ...

E hai ottenuto quello che volevi da questa vita, nonostante tutto? Sì. E cos’è che... E hai ottenuto quello che volevi da questa vita, nonostante tutto? Sì. E cos’è che volevi? Potermi dire amato, sentirmi amato sulla terra. (R. Carver)...

E’ la storia di un bambino che perde la strada e non trova i... E’ la storia di un bambino che perde la strada e non trova i suoi genitori, ma è anche il racconto di come il...

Liberi di sbagliare… ricordo assai bene, toccandomi le cicatrici in varie parti del corpo...... Liberi di sbagliare… ricordo assai bene, toccandomi le cicatrici in varie parti del corpo... ...

Marzo 2020 Ho un piccolo cortile triangolare. Un bel triangolo rettangolo, né troppo piccolo né... Marzo 2020 Ho un piccolo cortile triangolare. Un bel triangolo rettangolo, né troppo piccolo né troppo grande. A giorni alterni, in pausa pranzo, prendo la...

Emilio Previtali, Chiara Pedrazzoni e Lorenzo Pini vincono la sezione racconti brevi; Marta Mattalia,... Emilio Previtali, Chiara Pedrazzoni e Lorenzo Pini vincono la sezione racconti brevi; Marta Mattalia, Alessandra Longo e Federica Manzitti la sezione audio storie. ...

“To be free” racconta di emozioni forti e sensazioni intime, di uno stato d’animo...... “To be free” racconta di emozioni forti e sensazioni intime, di uno stato d’animo... ...

In Valturcana ho la casa vecchia dove sono nato e che cerco di tenere... In Valturcana ho la casa vecchia dove sono nato e che cerco di tenere in piedi, due pezzetti di prato ripido da falciare, un...

Davanti a me un edificio fatiscente ha l’aria austera e decadente di quei nobili... Davanti a me un edificio fatiscente ha l’aria austera e decadente di quei nobili che conservano il titolo solo nella memoria di chi li...