Racconto

La montagna infinita

Quel sogno di infinito stava già nell’animo di Daniele e di Tom, in quell’infinito volevano fare ritorno, non per entrare nella storia, ma nell’infinito, nella vita.

testo di Vittorio Giacomin

Nanga Parbat (8125 m)
11/03/2019
3 min

E’ quando cammini  su quella morena che senti il trascorrere della vita, la forza della natura, il ribollire della vita, il tutto in divenire.

Sotto i tuoi piedi tutto è instabile, transitorio, passeggero. Vivi il tuo passo all’interno di una cornice meravigliosa che non riesci a capire se sta tra il sogno e la realtà perché a tanta fatica corrisponde altrettanta felicità e bellezza. Solo l’incedere del passo regola il tuo tempo e il tuo respiro e ti aiuta ad entrare in una dimensione estranea alla quotidianità. E’ come se ad un certo punto ti accorgessi che ti stai staccando dallo spirito del tuo tempo così frivolo, piatto e privo di esperienze per entrare in una dimensione nuova; che stai per iniziare una battaglia che non è contro qualcuno, ma che mira solo a te, perché come dice Camus, l’uomo è straniero anche nel rapporto con se stesso.

E’ difficile descrivere cosa si prova quando si inizia questa ricerca e ci si affaccia alla porta dell’infinito, solo i grandi poeti e i grandi pittori ci sono riusciti, ma a molti sarà certamente capitato di vivere l’esperienza di questo spaesamento, percepire questo brivido.
Sergio Givone ci dice che il paesaggio e come un teatro: una finzione che mette lo spettatore di fronte alla vita. Ma allora, quella montagna maledetta, stupenda, severa, generosa, è finzione o realtà?

Perché decido di percorrere quella morena, cercare quella parete di ghiaccio, indirizzarmi ostinatamente verso quel passaggio se ancora non capisco se sto vivendo un sogno o se è la realtà che comincia?
L’uomo per sua natura si appassiona, e non potrebbe essere diversamente, la sua vita non avrebbe senso.
Avere passione, appassionarsi, significa avere la consapevolezza della sofferenza, della tragicità, ma al tempo stesso ricercare una emozione, vivere una gioia, innescare un conflitto personale tra il pensiero razionale e la parte emotiva che è in noi. Questa è la polarità e la straordinarietà dell’essere umano.
Emozionarsi significa appunto mettere in movimento, fare scuotere l’animo, uscire, guardare l’altro, che può essere il mondo, il destino, la persona che ti sta accanto, immaginare chi verrà dopo di te.

Daniele Nardi ha scritto: “Voglio esser ricordato come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile”. Perché ci si potrebbe chiedere. Domandarsi che cosa spinge una persona verso i confini dell’incredibile, dell’assoluto, dell’infinito ha un senso?
Difficile a dirsi perché la montagna infinita offre infinite risposte e ognuno di noi segue la strada che è in grado di percorrere, ma certamente, come ha scritto Handke, la fatica  di aprire una maniglia e potremo aggiungere di scalare una montagna, ci consente di trasformare questi gesti semplici, o grandi che siano, in qualcosa che resiste allo svanire della progressiva scomparsa del corpo nel mondo, come ha ben chiarito Chul Han.

Forse quella montagna, quell’anelito di infinito stava già nell’animo di Daniele e di Tom, lo avevano già sperimentato nelle loro intense vite e forse come Leopardi, in quell’infinito volevano fare ritorno; non per entrare nella storia, ma nell’infinito, nella vita.

la montagna infinita offre infinite risposte e ognuno di noi segue la strada che è in grado di percorrere

Vittorio Giacomin

Scrivo, qualche volta; cammino, quando posso; immagino, sempre.


Link al blog

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Esplora altre storie

Toc, toc, toc; il martello si abbatte in modo ritmico sulla lamiera del tetto... Toc, toc, toc; il martello si abbatte in modo ritmico sulla lamiera del tetto di un edificio che non so ben identificare. Toc, toc, toc;...

Ricordi di un tempo, così carichi di sentimento ed emotività che diventano reali.... Ricordi di un tempo, così carichi di sentimento ed emotività che diventano reali....

Ai lati ci sono quattro stanze, due per lato. Una è blu. Di questa... Ai lati ci sono quattro stanze, due per lato. Una è blu. Di questa non ho misure. So solo che è blu....

"Narra di acqua che sgorgava furiosa da tagli profondi nella roccia, miracolosamente dolce senza... "Narra di acqua che sgorgava furiosa da tagli profondi nella roccia, miracolosamente dolce senza essere filtrata da alcun tipo di dissalatore"...

“Sacranun” è il racconto illustrato, con nomi di fantasia, d’un viaggio sognato per otto... “Sacranun” è il racconto illustrato, con nomi di fantasia, d’un viaggio sognato per otto lunghi anni....

Lo sapevo, il mio timore più grande si è materializzato, ho perso l’orientamento...... Lo sapevo, il mio timore più grande si è materializzato, ho perso l’orientamento......

La prima neve aveva già cominciato a far scomparire le cime, il cielo bianco... La prima neve aveva già cominciato a far scomparire le cime, il cielo bianco assorbiva i crinali candidi e il Monte Bove appariva all’osservatore...

Questa è la lunga vita di una faina, raccontata da lei stessa medesima. Tra... Questa è la lunga vita di una faina, raccontata da lei stessa medesima. Tra boschi, colline, tane, c’è la storia di un animale diverso...

Quando arriviamo al bivacco è già gremito. Noi siamo le ultime due persone che... Quando arriviamo al bivacco è già gremito. Noi siamo le ultime due persone che hanno diritto ad un letto. È pomeriggio inoltrato ma il...

Proprio lì accanto alla tazzina sporca di caffè e a quella sigaretta che aveva... Proprio lì accanto alla tazzina sporca di caffè e a quella sigaretta che aveva appena avvelenato i miei polmoni. Decisi che avrei affrontato la...