Ogni check accende una lucetta verde, un barlume elettrico che rischiara di speranza il tuo destino. Illuminate tutte le spie «Auguri baby, è il tuo Natale!» Sfavillanti di gioia, i selezionati dissimulano la loro esuberanza in una cauta indifferenza. D’altra parte: voi, poveri dannati all’inferno, gioireste per chi ha ottenuto un biglietto per il paradiso?
Tornano a casa, zitti, «Caro sei sicuro che vada tutto bene?» e vivono nel segreto «Certo cara, è lo stress, questo caldo asfissiante» finché non arriva il giorno della Chiamata. Una mattina rovente, come tutte le altre, allungando la mano sotto il cuscino, poco più in là, una moglie non troverà null’altro che un biglietto spiegazzato. La lista, quella completata dal consorte ora lassù, nell’azzurro.
Tutte le storie dell’approdo, lassù, si assomigliano. «Amore mi sento leggero come non mai ! Ogni cosa da qui sembra piccolissima!» Sarà la differente composizione dell’aria. O forse, chissà, l’alterazione della percezione, uno sconquasso dei sensi che d’improvviso tornano ad esser recettivi. Fatto sta che lassù le cose son ben diverse.
Tutto è libero e maestoso. Nulla è ingabbiato nel cemento, incellofanato nella plastica, etichettato a barre. Tutto è vivo e forte, d’una vivacità sorprendente. I milioni di prodotti di laggiù non sono che una blanda imitazione della perfezione di questo sistema dove ogni cosa è un pezzo unico, collegato con fili invisibili a tutte le altre.