Una volta funzionava come frase ad effetto per ostentare volontà di chiamarsi fuori da quel turbine isterico di pettegolezzi cronachistici.
Oggi uno schermo non interfacciato è un lusso da radical chic vecchia scuola. Se non sei collegato al Feed Unico non puoi nemmeno prepararti un caffè, devi riuscire a crakkarlo prima che la tua percezione del mondo resti intrappolata nelle lenti distorte di quel vociare continuo infarcito di messaggi pubblicitari. Ma solo dopo aver avviato la moka.
Volevo distruggere tutto quello che mi legava al mondo civile, non mi era mai sembrato civile. Possedevo così tanti oggetti da aver dimenticato la loro funzione. Lo spazio che mi circondava si misurava in capacità di contenere accumuli. L’acquisto: l’unica forma attraverso la quale fosse possibile interagire con la realtà.
Volevo chiamarmi fuori, avevo sempre desiderato farlo. In modo radicale, senza messinscena, semplicemente uscendo e chiudendomi la porta alle spalle.
A volte mi pento di non aver seguito Gli Altri sulle terre alte quando ancora era possibile ottenere pass a buon mercato per lasciare La Città. Avrei avuto tutto il tempo di cercare una guglia abbastanza comoda da starci seduta sopra a guardare i tramonti e scaldare un porridge di tanto in tanto godendomi dall’alto la fine della civiltà.
E ora non mi ritroverei a fare la fila al Magazzino degli Anestetici per guadagnarmi quel minuto di aria pulita razionata a settimana. Da quando hanno istituito la Barriera è impossibile spostarsi a piedi fuori dalla Zona B. L’ultimo che ha provato a raggiungere in bici il paese vicino si è ritrovato risucchiato dai tunnel dello Sposta Cose, più o meno all’altezza della sopraelevata 321. È da allora che le mappe sono diventate illegali.
Se puoi permetterti una passeggiata guidata con alberi veri in vista significa che hai almeno un accesso gold all’Alta Velocità e un’auto ibrida di grossa cilindrata per raggiungere Le Riserve.