Entrambi sono soci dell’Associazione Incontri con la Natura per la salvaguardia del Creato don Paolo Chiavacci, fondata nel 1972 per volontà del sacerdote che le ha dato il nome. La struttura, utilizzata nel dopoguerra per accogliere gli sfollati e successivamente trasformata in centro di spiritualità, cultura ed educazione ambientale — ospitando generazioni di scolaresche provenienti da tutto il Veneto e non solo — continua ancora oggi a essere un punto di riferimento per chi vuole conoscere, vivere e tutelare la natura.
Da oltre trent’anni, la passione per la flora spontanea ha spinto Anastasia e Sergio a esplorare il massiccio del Grappa e i Colli Asolani, dove grazie alla loro competenza botanica hanno saputo riconoscere e valorizzare specie pregiate.
Davanti a noi si apre un grande prato triangolare, il Prato di Schiba, esteso per circa nove ettari e affidato in comodato d’uso all’associazione dalla diocesi. Viene gestito secondo un protocollo che lo mantiene come prato magro semi arido: un ecosistema che necessita solo in parte dell’intervento umano per non essere riconquistato dal bosco.
Lo sfalcio viene eseguito manualmente una volta all’anno, tra metà e fine luglio, quando le principali fioriture sono concluse. Per circa una settimana si alternano gruppi di volontari, anche fino a venticinque persone. Si utilizzano falciatrici manuali con barra o piccoli macchinari leggeri, in modo da non danneggiare la cotica erbosa e permettere agli insetti di mettersi in salvo. Il fieno, come ci racconta Sergio, viene lasciato ad essiccare sul posto per rilasciare i semi, quindi raccolto, imballato e portato via: un passaggio necessario per evitare che marcendo concimi e comprometta l’equilibrio del prato.
Sergio ci spiega che questo procedimento, scrupoloso ma al contempo dispendioso di energie, è necessario affinché il prato mantenga la sua configurazione naturale, altrimenti alterata in passato dal pascolamento. L’ampiezza del prato e la sua pendenza rendono il lavoro particolarmente impegnativo.
Anastasia e Sergio, due persone straordinarie per umiltà e generosità che dedicano la propria vita al volontariato e alla salvaguardia della natura.